QUESTO ARTICOLO è (EVIDENTEMENTE) UN PESCE D’APRILE… IL PROCESSO PER LA CANONIZZAZIONE DI DON BOSCO FU PIù CHE REGOLARE… E MOLTO INTERESSANTE (si possono leggere tutte le dichiarazioni dei vari testimoni intervenuti!)
Già da un paio di giorni gira la notizia, pubblicata anche da un noto quotidiano cattolico online in un articolo piuttoso generico e vago: il processo di canonizzazione (quello per cui si diventa santi proclamati dalla Chiesa) di don Bosco, sarebbe da rivedere! La canonizzazione di un santo, chiariamolo subito, è un atto proprio del magistero solenne di un papa, quindi è un atto infallibile… tuttavia ci sono dei difetti del processo, delle “gravi lacune”, che richiedono di rimettere a posto tutta la documentazione, richiedendo, forse, un’altra dichiarazione da parte di papa Francesco e una breve sospensione liturgica.
Ma andiamo con calma, senza creare inutili allarmismi.
Don Bosco fu proclamato santo da un papa che lo aveva conosciuto personalmente, Achille Ratti, papa Pio XI, il 1 Aprile 1934, 82 anni fa (fra l’altro giorno di Pasqua… nel Giubileo della Redenzione!!!).
Proprio in vista del prossimo anniversario, la settimana scorsa una giornalista della testata cattolica aveva chiesto telefonicamente a mons. Bertoluccio, uno dei vescovi che lavora in Vaticano, negli archivi dello Stato Pontificio, cosa ci fosse di vero riguardo al fatto che il processo di canonizzazione di don Bosco fosse in realtà invalido!
Il prelato ha riposto laconicamente: “Si è sempre tanto scherzato sulla famosa frase di Pio XI. “Quando pregava don Bosco? Quando non pregava don Bosco!”, ma alcune associazioni di laicisti torinesi (una città difficile da questo punto di vista, si sa), sono voluti andare a fondo. Sembra che effettivamente quella frase di Sua Santità Pio XI chiuse la discussione del concistoro in modo troppo netto, vi fu scontento fra i cardinali presenti e non si procedette a una valido conteggio dei voti. Già la dichiarazione di Venerabilità del 1927, quindi, sarebbe irregolare. Effettivamente mancano vari verbali di quelle sedute. Inoltre – afferma il vescovo – anche i due miracoli della canonizzazione, l’influenza della donna di 74 anni e l’artrite di Caterina Pilenga, non seguirono tutto l’iter medico-scientifico che di solito si compie. Pio XI voleva canonizzare don Bosco prima della sua morte ma soprattutto voleva farlo nel Giubileo della Redenzione, questo ha fatto velocizzare troppo i tempi, forzando le procedure”.
La lettera di canonizzazione di don Bosco, Geminata Laetitia , fa vedere “la fretta” del processo. Il fatto che manchino documenti e faldoni, è un fatto che già da anni si sapeva… ma ora sembra sia arrivata la denuncia effettiva.
“Quindi don Bosco non sarebbe santo!?” Il vescovo non ha dubbi: “Certo che don Bosco fu un santo, sia per il popolo che già da vivo lo riteneva tale (si pensi al viaggio in Francia del 1886) sia per un atto di magistero infallibile di un Sommo Pontefice. Ma il processo va completamente rivisto, se non vogliamo cadere in un altro scandalo nella Chiesa, l’attuale diritto canonico in queste cose è abbastanza preciso. Questo potrebbe comportare la sospensione delle “messe votive” e del culto strettamente liturgico a don Bosco per un paio d’anni al massimo forse, come già avvenne per la santa norvegese Dakia Moelvak, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, ma tutto si risolse bene e in poco tempo, ripeto al massimo un paio d’anni, del resto si sa che che non potrebbe bastare un divieto della COngregazione del Culto Divino per far sospendere la devozione della gente per il santo torinese, papa Francesco sarebbe il primo”.
Sottolineiamo che non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte della Congregazione Salesiana (in questi giorni il Rettor Maggiore è in Madagascar) e che il rischio più grave al massimo potrebbe essere “una sospensione liturgica” per don Bosco per un tempo di alcuni mesi. Ma è una situazione ancora poco chiara. Per noi don Bosco è indubbiamente santo… e anche su questo se la ride dal Paradiso!