E se stessimo vivendo in un grande loop esistenziale?!
E se stessimo vivendo in un grande loop esistenziale?!

E se stessimo vivendo in un grande loop esistenziale?!

Ultimamente si fa un gran parlare di 1899, una serie tedesca abbastanza complessa ed avvincente. Prima di continuare a leggere però sappi che l’articolo contiene spoiler, non continuare se hai intenzione di vedere o se ancora non l’hai terminata. Se invece sei così coraggioso e intrepido accomodati pure, noi ti abbiamo avvisato.

In realtà dire qualcosa di sensato su 1899 è davvero difficile. La trama è intricata ed articolata e non è semplice fare un riassunto completo ed esaustivo. Comunque, qui trovi una sintesi con commento fatto abbastanza bene. Altrimenti la trama è più o meno la seguente. 1899, un gruppo di persone è a bordo di una nave, la Kerberos, che viaggia dall’Europa all’America. La maggior parte lascia nel vecchio continente un passato doloroso, con la speranza di trovare un futuro nuovo, diverso, soddisfacente, dall’altra parte dell’Atlantico. Fin qui, sembra tutto abbastanza semplice. Il problema è che gli autori sono gli stessi di Dark, altra serie super complicata e che non abbiamo il coraggio di commentare, anche se molti temi “ritornano”…   

Ben presto quindi ci si imbatte in cose davvero strane e misteriose che troveranno senso solo alla fine della stagione, aprendo ad altrettanti interrogativi sul prosieguo e generando quindi una snervante attesa della seconda stagione. 

Finora non abbiamo spoilerato niente di che, soprattutto se non hai cliccato sul link del video, abbiamo raccontato solo la sinossi della serie, quella che trovi nelle descrizioni delle piattaforme insomma. Quindi, sei ancora in tempo perché lo spoiler serio sta per arrivare…

 

3…2…1… è tutto un LOOOOP! Quindi, sei ancora in tempo perché lo spoiler serio sta per arrivare… 3…2…1… è tutto un LOOOOP! Quindi, sei ancora in tempo perché lo spoiler serio sta per arrivare… 3…2…1… è tutto un LOOOOP! Quindi, sei ancora in tempo perché lo spoiler serio sta per arrivare… 3…2…1… è tutto un LOOOOP! 

Scusate, ci siamo persi anche noi…

Comunque sì, i personaggi stanno vivendo un grandissimo loop mentale. Cioè, alla fine della stagione si scopre che tutto ciò che stanno vivendo non è “reale”, bensì si tratta di pensieri indotti dall’esterno. Nella scena finale infatti, la protagonista si risveglia nel 2099, in un’astronave diretta chissà dove. Detto in parole povere, tutto ciò che avviene sulla nave è parte di un progetto, o meglio di una simulazione della realtà che si ripete ancora e ancora, ancora e ancora, ancora e ancora, ancora e ancora…

“L’intera realtà è tutta nella nostra mente. Non sapremo mai se gli stimoli nel cervello sono causati dalla realtà o da un suo costrutto”

Ancora non è chiaro il perché di questa simulazione, quale sia lo scopo della sua creazione o dove sia diretta l’astronave. La seconda stagione potrebbe anche stravolgere completamente quanto visto nella prima. Sicuramente il tutto ha a che fare con il modo di conoscere la realtà, su cosa questa sia veramente, sull’inconscio, la memoria, ecc… Per intenderci, diciamo che si possono individuare alcuni elementi di Matrix,  Inception, cose leggere insomma.

In tutto questo quindi viene quasi automatico pensare: e se stessimo vivendo anche noi in un costrutto della mente? Cioè, ciò che viviamo è “reale” o è indotto da qualcun altro? Per rispondere a queste prime domande ti rimandiamo ad un articoletto che è da leggere con calma. È molto filosofico, come d’altronde la natura delle domande precedenti, però davvero interessante e aiuta ad affrontare questo tipo di dubbi. Il titolo è appunto: Che cos’è la realtà? (pillole di gnoseologia)

Dunque, appioppata la questione filosofica a qualcun altro molto più preparato di noi, proviamo a rispondere ad un’altra domanda che forse può sorgere vedendo 1899: e se stessimo vivendo anche noi un grande loop mentale, o meglio esistenziale?! Il fatto è che forse non c’è bisogno di stare su un’astronave, o in un costrutto della realtà per vivere un vero e proprio loop.

Pensaci bene, come si svolgono le tue giornate?

Ti svegli, fai colazione, ti lavi (si spera), poi scuola/università/lavoro o altro. Poi pranzo, pennichella o riposo, studio, compiti, sport, palestra, amici, oratorio, cena, tv o serie e a letto. Abbiamo mancato qualcosa? È pur vero che alcune giornate possono essere anche molto diverse tra loro. Magari può capitarci di vivere un’esperienza particolare, con il nostro oratorio o quant’altro. Però se anche questo entrasse nel loop? Cioè davvero tutto ciò che viviamo, anche i vari tentativi di fuga dalla routine, quindi anche esperienze spirituali, ritiri ecc.., o purtroppo anche tentativi di sospensione della realtà come ad esempio uso e consumo di relazioni affettive, sostanze psicotrope, cose ed esperienze, ecc… In effetti in tutto questo, il centro siamo sempre noi. Cioè tutto è vissuto partendo da noi e ritornando a noi. Un circolo chiuso in sé stesso, un loop, appunto, e che si ripete ancora, e ancora, e ancora. C’è chi decide di rimanerci, chi evade in qualsiasi altro modo. In effetti, apparentemente è molto più sicuro, più comodo.  Però a lungo andare il rischio è di uscire pazzi oppure, perdendo il gusto e il sapore della vita, diventiamo profondamente infelici e passiamo da una “botta di vita” all’altra.

Che fare quindi? Come se ne esce?

1899 forse può venirci in aiuto. Come fa la protagonista a venirne fuori e a tornare alla realtà? Attraverso gli amori della sua vita: il marito e il figlio.

In effetti il segreto è proprio lì, nelle relazioni vissute profondamente. La relazione con sè stessi, con gli altri, con il creato, con il Creatore. In poche parole, si tratta di imparare a perforare il quotidiano e le sue trame relazionali, scendere nella profondità delle cose, della realtà e appunto delle relazioni per scoprire che sono abitate da Dio e dal Suo Amore. È infatti il Suo Amore che dona Vita Eterna, che trascende cioè lo spazio e il tempo, e di cui possiamo fare esperienza qui, in questo tempo e in questo spazio. È quell’Amore che crea e fa “nuove tutte le cose” (Ap 21, 5). 

Ciò che ci salva realmente del loop esistenziale, cioè da questo eterno ritorno a noi stessi, e che si traduce in mediocrità e superficialità, non sono le cose che facciamo ma le relazioni che viviamo, l’Amore che le abita, che ci tocca, ci chiama, ci appella. Che ci smuove, che fa nascere emozioni, sentimenti, pensieri. Detto davvero semplicemente: ciò che ci salva è la relazione con il Signore Risorto! 

La relazione con il Signore ci fa rendere conto di non vivere in un grande Matrix, o nel 1899 a bordo di una nave in viaggio verso l’America, perché Lui stesso è la Verità, sul mondo e su di noi, “Io sono la Vita, la Verità e la Vita!” (Gv 14, 5).

Che cos’è però la verità? 

Si potrebbe rispondere con due teorie filosofiche: 

La prima è di San Tommaso, e afferma che la verità è “adaequatio rei et intellectus”, cioè la corrispondenza delle cose, della realtà e delle sue rappresentazioni concettuali. In Cristo la “adaequatio” avviene tra due grandissime realtà, fondamentali per la nostra vita: l’Amore e la Libertà.

La seconda invece si sintetizza con la parola greca alétheia e indica il processo di svelamento e di rivelazione della verità insita nelle realtà. Chi è Cristo se non rivelazione di chi è Dio, di chi è l’uomo, e quindi svelamento del senso ultimo della realtà e delle cose? 

Perché tutto questo? Innanzitutto Mt 27, 51. Hai presente quando nei Vangeli, alla morte di Gesù si dice “il velo del Tempio si squarciò in due”. Ecco, quel velo delimitava la parte in cui poteva accedere solo il sacerdote, il luogo più sacro, lì dove abitava Dio. Con la Sua morte e Resurrezione Gesù squarcia il velo della realtà e ci fa accedere alla sua verità (lo svelamento).

Oppure, hai presente quando parlando della Resurrezione i Vangeli dicono “dopo il sabato” (Matteo) oppure “Passato il sabato” (Marco)? Il sabato per i giudei è il giorno sacro. Se ricordi un po’ il catechismo saprai che la creazione dura sei giorni, giusto? Il settimo, sabato appunto, è il giorno del riposo, o meglio della contemplazione del creato da parte di Dio. Quindi sto benedetto giorno dopo il sabato cos’è?! Nient’altro che l’inizio di una nuova creazione! Cioè con la Resurrezione inizia un tempo nuovo, il tempo della salvezza! Già qui, già ora. 

Questa è la Verità che sperimentiamo nella relazione con il Signore Risorto. Lo ripetiamo ancora una volta: questa è la relazione che ci salva dal loop esistenziale, dalle giornate tutte uguali, dalle stesse cose da fare o non fare, dalla mono-tonia del nostro quotidiano, che si trasforma così in qualcosa di sempre speciale, perché sempre è luogo di incontro con la Verità!

Il fatto è che con la Resurrezione il Signore non solo è Vivo bensì vivifica, cioè dona la vita, continua a creare e a donare novità rendendoci partecipi della Resurrezione. Cioè di un fatto talmente carico e denso di Vita che come un buco nero ha perforato lo spazio-tempo creando un collegamento diretto con Dio. D’altra parte, già con l’Incarnazione, Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi, cioè ha deciso di abitare e vivere in questo spazio-tempo.

Quindi, concretamente che si fa?

Non c’è da riempire la giornata di cose da fare, oppure pensare di dover cambiare vita, di dedicarci a sport estremi o a cose peggiori per sentirci vivi. Semplicemente c’è da toglierci il prosciutto davanti agli occhi e imparare a pregare, conoscere il Signore, frequentare la Parola di Dio e i sacramenti.

Uscire dal loop esistenziale, dall’insensatezza, dal 1899, vuole dire quindi imparare a scorgere nel nostro quotidiano la presenza di Dio e quindi imparare a riconoscere l’Amore e ad Amare. Anche se le nostre giornate sembrano tutte uguali, anche nelle esperienze più dolorose che possiamo vivere, è proprio la relazione con questo Amore fatto Gesù Cristo che dà senso, sapore e novità e ci apre alla Vita Eterna.