Preparare un incontro di gruppo…Ce la possiamo fare!
Preparare un incontro di gruppo…Ce la possiamo fare!

Preparare un incontro di gruppo…Ce la possiamo fare!

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Dopo infiniti rinvii (una volta non può uno perché lavora, un giorno non può l’altro perché esce tardi dall’università, la terza volta abbiamo spostato perché lei doveva fare un’altra riunione con il gruppo teatro, …), i tre animatori del gruppo riescono a trovarsi per PROGRAMMARE LE 4 RIUNIONI DEL MESE DI DICEMBRE… ok… ma da dove iniziare?

I ragazzi sembrano sempre più annoiati e poco motivati a venire agli incontri di gruppo, si lamentano che si fanno sempre le stesse cose, appena entrano chiedono “quando finisce?”. Per non fare come lo scorso anno che le riunioni di gruppo andarono morendo tristemente a metà marzo per non riprendere più, bisogna dare una svolta!
Ecco un decalogo su come preparare gli incontri di gruppo (alla luce della programmazione annuale http://animatorisalesiani.altervista.org/programmazione-di-gruppo-niente-panico/?doing_wp_cron=1479677046.9465990066528320312500 ):
1. DOBBIAMO CONQUISTARE LA LORO FIDUCIA! Partire dall’idea che i ragazzi non devono venire alla riunione, ma deve essere una loro scelta libera: quindi devono avere un buon motivo per venire, e quel motivo dobbiamo saperglielo dare noi. Se vengono, dobbiamo dargli qualcosa di concreto e significativo per la loro vita, sennò è meglio che rimangano a giocare in cortile!
Rispettare il tempo che i ragazzi dedicano alla loro formazione: prepararci per l’incontro, credere noi per primi che sia importante per loro, non solo per “portare a termine l’anno” ma perché siamo convinti che possiamo aiutarli davvero a crescere.
2. Avere ben chiaro il tema dell’incontro, da due punti di vista… quello che noi vogliamo dire e come lo vedono i ragazzi. E se dobbiamo svilupparlo in più incontri, definire bene i movimenti che dobbiamo fare.
Esempio: l’iperclassico Amicizia! Come animatori che vanno a preparare un incontro su questo tema dobbiamo sapere bene cosa vogliamo dire ai ragazzi sul tema dell’amicizia (a volte è necessario studiare qualcosa di più approfondito!), quali devono essere i 3-4 punti chiave che vogliamo che arrivino loro, personalizzando la riunione sulla situazione concreta della situazione delle amicizie del gruppo che animiamo! Dobbiamo sviscerare in testa il tema in due tre frasi che devono essere il ritornello dell’incontro. No a banalità, frasette superficiali: se amiamo i ragazzi sappiamo da dove partono e dove li vogliamo portare. Se dobbiamo fare 4 incontri su questo tema, deve essere chiaro il percorso che vogliamo fare (amicizia: cosa è per me, perchè è importante, cosa serve in un’amicizia, come cambia un’amicizia nel tempo, quali sono i rischi di un’amicizia, amicizia e famiglia, amicizia e fidanzamento, …).

 

3. Ricordare bene questo: i ragazzi non riescono a dare attenzione a una cosa per più di 7 minuti consecutivi. E se vogliamo che qualcosa rimanga in testa e nel cuore, dobbiamo agganciarla a un qualcosa di più “forte”, “immaginifico”, “originale”. Leghiamo il tema a “qualcos’altro”!
Esempio: dobbiamo parlare dei 7 sacramenti? Possiamo collegarli a qualcosa che li interessa: le 7 sfere del drago di Goku… e da lì costruire tutta una riunione.
Dobbiamo parlare del “saper trovare Dio nelle cose di ogni giorno”? Usiamo una tecnica legata a Pokemon Go!
Da questo derivano due cose:
3.1: conosciamo le “manie” di moda fra i miei ragazzi, i loro linguaggi, le loro passioni… e non li disprezziamo ma cerchiamo agganci con quello che a noi interessa per loro! (Amate ciò che essi amano diceva don Bosco!)
3.2: non esistono più le riunioni in cui noi stiamo per 45 minuti a fare una lezioncina o 50 minuti a gestire un dibattito fra i ragazzi (no, nemmeno per i giovani!); ogni 15 minuti massimo il ritmo e il canale comunicativo della riunione devono cambiare! È faticoso? Beh, se volevamo riposarci non facevamo gli animatori! 🙂
4. Parola chiave: creatività! Iniziare la programmazione buttando giù idee senza pudore… spesso dalle idee più assurde, dialogando fra animatori, sono uscite grandi riunioni! La creatività nasce dalla passione (e dal tempo passato a pensare!). Senza paura…e con divertimento!
5. Cambiare sempre le tecniche e rispettare la natura di ogni strumento:
– il cartellone (preparato per tempo);
– la canzone (dando in mano un foglietto con il testo);
– il video (conoscete il canale “è il cielo che regge la terra” su youtube?!);
– lo spezzone di film;
– la scenetta fatta dagli animatori (ben curata e comica!);
– la caccia al tesoro (fateli uscire dalla stanza ogni tanto per favore!);
– la sala “addobbata” (con foto, computer con cuffiette, oggetti da vedere…);
– l’art attack di turno (pasta di sale, uso di colori, costruzioni varie, …);
– giochi dinamici per far fare loro piccole esperienze (conoscete i volumi del Vopel? Se no, confessatevi!);
– invitare alcune persone per dare una testimonianza (attenzione a chi scegliete e come li intervistate);
– girare un video con i ragazzi;
– far fare piccoli questionari, quiz, cruciverba, …;
– mandarli a intervistare la gente nel quartiere o in oratorio su un tema;
– creare giochi a quiz;
– farli lavorare con ricerche su giornali o internet;
– lettere inventate a cui devono rispondere, simulare talkshow o reality in cui loro si trovano calati;

….. chi più ne ha, più ne metta!

 

6. Curare l’equilibrio fra la parte dinamica e il contenuto che vogliamo dare: né solo giochi e cose originali, né solo contenuto puro diretto e frontale. Al termine dell’incontro i ragazzi devono aver fatto piccole esperienze divertenti o toccanti e devono aver portato con sé un’idea nuova, dei contenuti nuovi, semplici e chiari.
7. Curare sempre un momento di dialogo e feedback: a conclusione della tecnica ci deve essere il momento della DECODIFICA della tecnica, in cui si spiega perché si è scelta (si spiega il senso della canzone, del gioco, della scenetta, …) e si cerca di capire cosa ne pensano i ragazzi, cosa hanno capito, se hanno idee contrastanti, … il momento del dialogo in gruppo (se ben condotto, senza che si scada in Uomini e Donne), è fondamentale per osservare come loro si relazionano con le loro idee e con gli altri!
8. Ci deve sempre essere un momento di confronto con la Parola di Dio (non strumentalizzata in funzione del tema, ma come fonte generatrice del tema stesso) o col magistero della Chiesa (discorsi del Papa, del Rettor Maggiore, …) o con l’esperienza cristiana (vita o testimonianza di santi). A inizio o in fine di riunione.
9. Attenzione alle piccole cose tecniche e alla divisione spicciola dei compiti! Procurare e sistemare tutto prima che arrivino i ragazzi (audio, casse, cavi, proiettore, materiale vario, penne, fogli!); far trovare la sala già in ordine (sedie sempre in cerchio, senza tavoli in mezzo, a meno che non serva scrivere).
10. calcolare bene i tempi: non fare incontri che vadano oltre l’ora (tranne che in casi eccezionali)! E contare i tempi tecnici di spostamento, riflessione, …

In sintesi: per programmare bene un incontro: creatività, chiarezza dei contenuti, conoscenza degli interessi e del modo di comunicare dei ragazzi, voglia di collaborare e lavorare!