AnimaCinema: Big Hero 6 (2014)
AnimaCinema: Big Hero 6 (2014)

AnimaCinema: Big Hero 6 (2014)

Un amico vuol bene sempre, è nato per essere un fratello nella sventura. (Proverbi 17,17)

Inspirato al fumetto di cui prende il nome “BIG HERO 6” è un film di animazione divertente ma allo stesso tempo toccante. Tratta i temi della‪ ‎fratellanza‬, dell’amicizia‬, della ‪‎collaborazione‬ e del ‪‎dono_di_sé‬. È una storia molto “salesiana”, un inno all’importanza del “custodire”, tutto quello che Baymax (il robot ciccione per intenderci) fa è mirato a “prendersi cura” degli altri, in particolare di Hiro.

Ma questo film di cosa parla?
Hiro Hamada è un pre-adolescente super intelligente ma che non apprezza le proprie capacità. Il fratello maggiore, Tadashi, gli apre gli occhi, lo introduce ai suoi amici e colleghi, lo aiuta a vincere un concorso di ammissione all’università dei “nerd” con la speranza di allontanarlo definitivamente dall’ambiente malfamato delle sfide clandestine. Tadashi riesce a mostrare un esempio di dedizione per le persone che si amano, senza mezze misure, fino a dare la vita. È a questo punto che gli amici di Tadashi prendono il testimone e continuano a dimostrare affetto al piccolo Hiro, lasciandogli i suoi spazi, rispettando i suoi tempi. Qui entra in scena Baymax, un robot dall’aspetto buffo e rassicurante, che Tadashi ha progettato assegnandogli il compito di aiutare chiunque ne abbia bisogno, è l’animatore da manuale.
Delicato, amorevole, sempre disponibile. È pronto a dedicare tempo e salute per il suo “paziente” Hiro. Verso la fine del film Hiro scopre qualcosa che lo spingono a vendicarsi della morte di Tadashi, a voler eliminare colui che gli ha strappato un fratello. Con l’aiuto degli amici di Tadashi, Hero e Baymax daranno vita ad una squadra di strani supereroi altamente tecnologici che riusciranno a …risolvere il mistero.

Non vi sveliamo il resto altrimenti perdete il gusto di vedere il film, ma vi assicuriamo che vale la pena vederlo, è un film che ci fa riflettere sulla‪ determinazione‬ e la ‪ ‎costanza‬ nel seguire la propria vocazione‬ di‪ ‎animatore‬, rispettare il “chip” salesiano che abbiamo nel cuore. Il problema di Baymax è che quello che fa lo fa soltanto perché è programmato così, sembra non avere sentimenti, non provare dolore. Quanto più semplice sarebbe la nostra vita se fossimo così, immuni al dolore, mai tristi, mai arrabbiati. Ma no, noi non siamo così, siamo fallibili, abbiamo emozioni e facciamo errori. È proprio per questo che quando facciamo la cosa buona per una buona intenzione questa vale tanto, e ci rende veri “Big Heroes”.

Meglio essere in due che uno solo, perché otterranno migliore compenso per la loro fatica. Infatti, se cadono, l’uno rialza l’altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. Inoltre, se si dorme in due, si sta caldi; ma uno solo come fa a riscaldarsi? Se uno è aggredito, in due possono resistere: una corda a tre capi non si rompe tanto presto. (Qoelet 4,9-12)

big hero