Chissà perché c’è un enorme Cristo Risorto nella Basilica al Colle don Bosco
Chissà perché c’è un enorme Cristo Risorto nella Basilica al Colle don Bosco

Chissà perché c’è un enorme Cristo Risorto nella Basilica al Colle don Bosco

Chi è già stato al Colle Don Bosco può ben ricordare la grande (enorme) statua di Cristo Risorto sopra l’altare della Basilica Don Bosco. Per chi non c’è mai stato, innanzitutto deve andare, ma comunque si tratta di questa

Beh, se l’hanno messa (così grande!) nel tempio del Colle Don Bosco ci sarà un motivo. Perché non solo la Pasqua è al centro della nostra fede, del nostro essere cristiani, ma è ovviamente anche il centro del nostro essere oratoriani ed Animatori Salesiani! Uniamo giusto un po’ di puntini:

  • Il giorno di Pasqua del 1846 (12 aprile) Don Bosco inaugura la Cappella Pinardi, e dal Prato Filippi l’oratorio si sposta nella famosa tettoia
  • Il giorno di Pasqua del 1934 (1 aprile) Don Bosco viene proclamato Santo! L’unico ad essere canonizzato il giorno di Pasqua, e non era un pesce d’aprile…
  • Perché non ricordare l’Esodo vissuto dall’Oratorio, tra la Chiesa di San Francesco D’Assisi, il Prato Filippi e infine la tettoria Pinardi
  • Da dove viene l’importanza che Don Bosco dava all’allegria? E perché anche Domenico Savio dirà:

Noi facciamo consistere la santità nello stare sempre allegri

Come puoi ben vedere, tutta la vita di Don Bosco è immersa, impregnata di Resurrezione! Sin dal sogno dei nove anni…

In quel momento apparve un uomo venerando in virile età nobilmente vestito. Un manto bianco gli copriva tutta la persona; ma la sua faccia era così luminosa, che io non poteva rimirarlo. Egli mi chiamò per nome

Davvero basta conoscere giusto un po’ la vita di Don Bosco per rendersi conto che la fede e l’allegria di Cristo Risorto lo hanno animato, educato e rafforzato.

Eppure per Don Bosco fu tutto facile, anzi… Ma la fede in Cristo Risorto lo ha animato sin da ragazzino a credere in un sogno, a farsi km e km di strada a piedi, a trasferirsi in un’altra città e a darsi da fare, a studiare e leggere a lume di candela, a continuare a perseguire quel sogno quando tutti gli davano del pazzo, a credere nella Vita anche visitando le carceri che sapevano di morte. A credere nella Vita donandosi fino all’ultimo respiro, a credere nella Vita aspettandoci tutti in paradiso!

Come la vita di Don Bosco non si può spiegare senza la Pasqua, senza la sua relazione personale con Cristo Risorto, così anche la nostra vita di Animatori Salesiani non la si può intendere in altro modo. Infatti ciò che in fondo dà Vita a noi, ai nostri ragazzi, ai nostri cortili, ai nostri oratori, alle nostre case salesiane, insomma ciò che ci Anima è solo Cristo Risorto, lui che è venuto a darci la Vita e a darcela in abbondanza, anche attraverso don Bosco, perché

Profumo di cielo aveva il pane con te mangiato e l’Ιnfinito in terra ha con te giocato