Ci siamo scordati dei Centri Giovanili? Una lettera…
Ci siamo scordati dei Centri Giovanili? Una lettera…

Ci siamo scordati dei Centri Giovanili? Una lettera…

giovani-parrocchia-santi-pietro-paoloCi è arrivata questa lettera… e non ci pensiamo due volte a pubblicarla, sicuramente non è una situazione generale, ma sicuramente è un problema diffuso… che ne pensate? 

Cara Comunità Educativa Salesiana… non ti scordar di me!

Sono un giovane, un giovane vero… di quelli dai diciott’anni in su!

Mi avete fatto correre a 6 anni in cortile, mi avete preparato per i sacramenti quando ne avevo 10, mi avete preso per mano con gruppi di formazione più o meno organizzati e coerenti durante la mia adolescenza… e poi? Mi avete messo alla porta!

Sì, lo so… Ad una certa età bisogna mettersi al servizio, ed io dai 16 anni ho dato la mia disponibilità per essere preanimatore e poi animatore, ho dato una mano allo sport e al cortile…

Cara Comunità Educativa Salesiana, mi hai dato risposte quando ne avevo meno bisogno, scusa se te lo dico così brutalmente, … Sì nella mia preadolescenza mi hai dato più di una dritta utile, ma allora la mia vita era chiusa fra la scuola e la famiglia…

Adesso che ho la testa confusa come la scatola dei bottoni di mia nonna, ora che devo prendere decisioni fondamentali per la mia vita, ora che mi vengono tutte le domande più concrete e toste sulla fede, ora che le mie amicizie cambiano profondamente… sono buttato nel mare dell’età pseudo adulta… mi dici “non so più cosa offrirti… organizzati tu!”

No, no, no… ti precedo! Non sono il tipo che vuole rimanere tutta la vita in un oratorio (forse è questo il problema???)… ho amici esterni, ho un sacco di passioni, già lavoro e studio seriamente, da un paio di mesi mi sono fidanzato con una collega universitaria e sembra una cosa seria… ma sono ancora convinto che ho bisogno di essere nutrito!

È bruttissimo da dire alla propria famiglia, ma sembra che se non faccio l’animatore (e con i tempi e gli orari che ho mi è diventato impossibile, anche se continuo a seguire tanti ragazzi che ho educato a livello personale) in Oratorio non ho un posto, un luogo mio, una dimensione. O “faccio qualcosa” o non sono contemplato!

E non sono solo! L’altro giorno ne parlavamo per strada con degli amici… Anche loro si stanno allontanando dall’ambiente perché “mi dà quello che non mi serve, non mi dà ciò di cui avrei bisogno, mi chiede quello che non posso dare più!”… eravamo in sette a pensarla allo stesso modo, ma Giacomo se n’è uscito con questa frase che ha confermato la sua capacità di sintesi!

Nella Chiesa, nel mio oratorio… non c’è posto per cammini di fede e di incontro (o anche di divertimento!) per questi ventenni? Quelli che sono rimasti in pianta stabile in oratorio sono o disoccupati o al quarto anno fuori corso… Non voglio generalizzare ma è una statistica oggettiva! Ci sono anche quelli che riescono a studiare e continuare bene l’animazione… ma se parli con loro ti diranno che “non sentono di dover ricevere più niente dall’oratorio” o perché trovano altrove (movimenti vari) o perché ci hanno rinunciato… beati loro che vanno avanti per forza d’inerzia, io non ci riesco mica!

Sai che sogno? Ma forse è un pensiero troppo egoista… Sogno che quelle due parole sull’insegna dell’Oratorio diventino realtà.. “Oratorio…CENTRO GIOVANILE!”

Degli spazi (anche fisici! Due tre salette sistemate bene, per noi!) per ritrovarsi fra giovani, dove studiare, fare incontri, vivere momenti di preghiera, discutere, prendere un caffè, vedere un film, fare condivisone della Parola una volta a settimana, organizzare dibattiti su temi politici, di bioetica, chenesoio, dove, se voglio anche invitare un amico non credente o lontano dalla Chiesa, potrei accoglierlo bene, farlo incontrare con coetanei, dove se voglio mettermi a suonare con degli amici lo posso fare, se voglio passare un sabato sera diverso so che troverei spazio e gente, dove potrei fare un percorso formativo serio, nutrire la mia spiritualità con una proposta ad hoc, trovare il modo per aiutare chi mi sta accanto per quello che posso.

No! Non deve essere una tana o un rifugio e poi no non ci fanno schifo i bambini, figurarsi… ma avremmo orari ed esigenze diverse credo… o no?

E so pure che se poi questo fantomatico “centro giovanile” non si impegnasse nel servizio e non si integrasse nella Comunità diventerebbe un piccolo tugurio ingombrante di sfigati!

Ma perché si devono investire tanti spazi ed energie per i più piccoli (cosa sacrosanta!) mentre per l’età in cui si fanno le scelte che ti cambiano una vita non è nemmeno assicurata un’ora di riunione a settimana? È una cosa troppo strana… o no?!

So che è difficile che questo si realizzi, si troveranno duemila motivazioni contrarie più che ragionevoli, … probabilmente quando anche i ragazzi che seguo diverranno “giovani” sarò anche io di quelli che si affacciano in oratorio giusto la domenica dopo la messa per farmi la partita a biliardino e… poi magari ci rivedremo quando iscriverò al catechismo i miei figli (nel Duemilamai credo.. ahahaha 😀 )

Capisco che forse chiedo troppo e male, chiedo un cambio di mentalità forse troppo grosso o non necessario… ma amo il carisma salesiano e voglio continuare a crescere come uomo e come cristiano… non so dove potrei trovarmi meglio per fare questo… chiedo troppo?

Che ne dite?

S. L.