Ciò che animatore non è…
Ciò che animatore non è…

Ciò che animatore non è…

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L’animatore perfetto è morto a 15 anni e si chiamava Domenico Savio… noi… ci proviamo! Ma ci sono sempre dei piccoli difetti in cui rischiamo facilmente di cadere… vediamone qualcuno e verifichiamoci con sincerità…

 

  1. L’animatore non è “padrone”   Signor Burns (I Simpson) - GIFMANIA

non siamo padroni della vostra Fede ma collaboratori della vostra gioia (cit. San Paolo!) … I ragazzi non sono tuoi, tu sei a loro servizio… attenzione a dinamiche di possesso, gelosia…abbiamo fra le mani affettività poco mature, facilmente manipolabili, e dobbiamo saper essere educatori alla libertà e all’autoformazione del sé, non stalker (l’animatore che esce con i suoi animati il sabato sera…. Per carità! Fatti una vita!), non gestori della vita dei ragazzi, non “padrini” nel senso più hollywoodiano del termine..

  1. L’animatore non è “nostalgico” Homer Simpson - GIFMANIA

AAAh quando ero piccolo io l’Oratorio era molto più bello! AAAh quando ero più giovane quella porta era verde, ora è un’orribile porta gialla! AAAh fino all’anno scorso in cortile c’erano 200 ragazzi, ora sono 199! AAAh il prete/la suora che c’era prima aveva gli occhi azzurri ed era più simpatico/a … sì, è vero… tutti abbiamo sempre una vena di nostalgia e rimpianto per il “nostro oratorio” che vivevamo da ragazzi, è una cosa normalissima… ma ora siamo cresciuti, i ragazzi, il quartiere, i tempi sono diversi, dobbiamo accettare la storia e i cambiamenti… e soprattutto ora siamo corresponsabili della gestione dell’Oratorio… se le cose vanne male o meno bene, siamo quelli che non possono abbandonarsi al “nostalgicismo” e devono pensare a come tirare la barchetta avanti! Think positive!

  1. L’animatore non è “taglia e cuci” giphy (1)

Quanti hanno detto almeno una volta “mamma mia l’Oratorio è peggio di un paese di pettegole!”??? Ecco… cerchiamo di non essere noi i primi! Quell’animatore non si impegna? Vai e glielo dici in faccia e con carità, oppure lo riferisci al responsabile della comunità! Quell’animatrice ha fatto qualcosa di sbagliato? Informati, valuta la fonte, pregaci… poi o le parli da fratello, oppure… lo riferisci SOLO all’incaricato/a dell’Oratorio… Quei due si sono fidanzati… è necessario mettere i manifesti? Il don o la suora hanno fatto una buonanotte noiosissima… tienilo per te, non avvelenare qualcun altro! Meno parole, più relazioni di sincerità e sostanza… L’oratorio è nato per crescere insieme, non per lanciarsi coltelli… alle spalle! Luogo evangelico… dicevano!

  1. L’animatore non è “il professorino”Big Bang Theory - GIFMANIA

Poi appare lui… non lo vedi in cortile a farsi due tiri a calcetto o a chiacchierare nemmeno sotto tortura, non c’è mai a una festa, a un raduno, a un momento di famiglia… però… il mercoledì alle 18.45 appare sul cancello dell’oratorio col cartellone e il pc sotto il braccio pronto per la riunione di sala più perfetta e fantasmagorica del mondo. Cosa buona e giusta… ma non sufficiente… le nostre relazioni educative sono fatte sulla strada, al telefono, in cortile, oltre che nella formazione di gruppo.

  1. L’animatore non è “il compagnone” giphy (2)

L’ultima volta che ha partecipato a una riunione formativa Fred Flinstone era vivo. L’ultima volta che ha partecipato a una messa o a un momento di preghiera c’erano gli pterodattili in volo. Lui è l’amico di tutti, giocherellone, scherza su tutto sempre, di don Bosco conosce solo la frase “Noi facciamo consistere la santità nello stare molto allegri” (dimenticando “e praticando i nostri doveri di ogni giorno”)… se un ragazzo gli chiede un consiglio gli dà una pacca sulle spalle, durante le preghiere si nasconde nell’armadietto dei palloni. È il primo a fare baldoria – cosa buona e giusta – ma non sa come aiutare a far crescere realmente i ragazzi a lui affidati… e forse non si preoccupa più di tanto.

  1. L’animatore non è “il manager” 

Ti organizza dieci tornei in un quarto d’ora, due feste in venti minuti, ha già pronto il ritiro di Natale del 2019 e sta pensando a quello di Pasqua del 3024, se lo incroci è sempre di fretta perché sta organizzando un contest di hiphop o deve finire la lista dei laboratori per l’anno oratoriano 2056. Gasatissimo, organizzatissimo, generosissimo… ma si dimentica del contatto umano, non rischia nel dialogo a tu per tu coi ragazzi, si lascia prendere solo dal fare e non si gusta la bellezza dello stare – semplicemente – coi ragazzi.

  1. L’animatore non è “la star” Willy, il Principe di Bel-Air - GIFMANIA

Datemi un microfono e vi farò ballare il mondo! Disse l’Avicii dell’Oratorio Beata Eusebia Palomino di Sternatia in provincia di Curtipetrizzi! Quando c’è da mettersi in mostra, da far venire la pelle d’oca alle nonne sedute sul muretto, da fare sfoggio di simpatia alla Colorado (ultime due stagioni) arriva lui, non chiedetegli un congiuntivo… lui vuole solo un riflettore puntato sull’occhiale da sole che mette anche di notte, non chiedetegli il nome di un ragazzo dell’oratorio perché dal palco dove vive 24h su 24 non ha possibilità di chiederlo… in compenso ha i numeri di telefono di tutte le ragazze che gli interessano (basta che abbiano fatto almeno la seconda media)! Urge bagno di umiltà, magari chiedergli di smontare la strumentazione a fine festa sarebbe una gran cosa…

  1. L’animatore non è “l’improvvisatore” Mr. Bean - GIFMANIA

Programma… che?? Programmazione!! Programma… cosa??? P-R-O-G-R-A-M-M-A-Z-I-O-N-EEEE… quella cosa che ti siedi, pianifichi, verifichi, ti confronti, prepari dettagli dell’incontro, ti dividi i ruoli con gli altri animatori… Noooo… io so parlare… io tengo i ragazzi in pugno! Formarmi??? Ma a che serve… io me li sono cresciuti sti ragazzi… li guardo negli occhi, ci butto due tre slogan a effetto, e poi che fretta c’è??? A che ora è l’incontro? Alle 20… beh sono ancora le 19.45… qual è il tema? Le casse le prendi tu? No io dieci minuti e parto da casa… abito in Argentina, faccio un po’ di ritardo, scusate. Ah per i giochi a stand di domenica prossima che facciamo? Sì lo so che è sabato già ma abbiamo tempo… figurati….

  1. L’animatore non è “l’attore che timbra il cartellino” giphy

Sono animatore quando sto in oratorio, sto in oratorio se devo fare qualcosa. Fuori dall’Oratorio conduco la mia vita, con le mie regole, le mie scelte, la mia “morale”… non ne parlo in giro di quello che faccio in quel posto misterioso dalle 16 alle 18 il sabato pomeriggio e la domenica mattina. Nessuno può dirmi come mi devo comportare fuori, vengo in oratorio, faccio quello che devo fare perché “io adoro i miei ragazzi sono la mia vita vengo in oratorio apposta per loro sennò guarda…” però poi non mi scocciate perché io non voglio fare la parte del papa boys con i miei compagni di scuola… Dissociato!

  1. L’animatore non è “la chioccia sfigata”Friends - GIFMANIA

Anche se i ragazzi di cui è animatore sono sposati con cinque figli lui li chiama ancora “bambini”, ogni volta che va a Valdocco compra loro la vita illustrata di don Bosco, anche se si arruolano nell’ISIS lui li giustifica sempre, per il campo di quinto superiore propone come tema “La Gabbianella e il Gatto”, manda loro il messaggio della buonanotte e del buongiorno, la Domenica mattina passa a prenderli per andare a messa e li prende per mano se devono attraversare sulle strisce pedonali. Se apri il suo armadio nell’anta interna ha le foto dei ragazzi quando hanno fatto la prima comunione, ora sono arruolati nei Bersaglieri. Teme di scontentarli in qualunque cosa, vuole farsi vedere solo come la loro dolcissima Barbamamma.