Confessione: saldi di fine anno? No, una guida pratica per vivere da Riconciliati
Confessione: saldi di fine anno? No, una guida pratica per vivere da Riconciliati

Confessione: saldi di fine anno? No, una guida pratica per vivere da Riconciliati

Il Natale è ormai alle porte e sappiamo bene che non c’è maniera migliore per prepararsi ad un evento così importante che vivere una buona confessione.

Certo, non si tratta di qualcosa di cui ricordarci all’ultimo minuto e soprattutto non si tratta di qualcosa di cui ricordarci solo in occasioni di grandi feste come Natale e Pasqua, sarebbe molto riduttivo. Soprattutto perché vivere con costanza questo sacramento (una volta al mese, magari anche una volta ogni 20/15 giorni) è un modo per vivere al ritmo della Grazia, perché la confessione non è altro che una maniera concreta per lasciaci amare del Signore e rinsaldare l’amicizia con Lui che per il peccato magari si è un po’ consumata. Non perché il Signore abbia deciso di non essere più nostro amico, diciamo che il ragazzino che fa finire la partita portandosi via il pallone siamo noi…

Quindi, come vivere questo Sacramento? Ecco una piccola guida che ti può aiutare:

  1. Programmala! Non andare all’avventura magari sperando di trovare il don un po’ anzianotto e sordo che ti sbriga in cinque minuti. Certo la confessione in questo caso sarebbe comunque valida però che ne è della tua vita da riconciliato, del renderti conto che fai esperienza della Misericordia di Dio?! Quindi fissa sul tuo smartphone il giorno in cui vuoi confessarti e dillo già al tuo don, magari al tuo confessore stabile con il quale inizi così a vincere anche un po’ la vergona… (su questo torneremo più tardi perché è un tema molto importante)
  1. Preparati. Si tratta di fare un buon esame di coscienza. Ora che hai preso un appuntamento puoi prepararti con calma. Come? Inizia ritagliandoti un tempo e uno spazio preciso. Fai silenzio e chiedi al Signore il dono del Suo Spirito per rivedere l’ultimo periodo alla luce del Suo Amore. È un modo per imparare a non giudicarti e riconoscerti amato. Pensa magari allo sguardo di Gesù che si posa sull’adultera… Sperimenta l’Amore di un Padre… 

Vedendo tutto alla luce dell’Amore di Dio ti renderai conto come e dove ti ha amato e il tuo cuore di questo non potrà non esprimere gratitudine. Sarà la maniera con cui potrai iniziare la confessione. Questa fase inoltre è molto importante perché ti aiuta a comprendere il senso del peccato, cosa diversissima dal senso di colpa! Ricorda che tu non sei il tuo peccato!

Di fronte all’Amore di Dio Padre di cui ti sei reso conto vedrai che ci sono alcune cose che non corrispondono a questo Amore… vivere con frequenza la confessione, accompagnandola anche da una vita di preghiera costante (LA PREGHIERA DEL PIGIAMA: cercare e trovare Dio in tutte le cose) ti aiuta ad educare la coscienza, cioè quello spazio di intimità tra te e Dio in cui ti rendi conto di alcune cose, dove sei veramente te stesso e dove fai verità. Quindi non giustificarti, siete tu e Dio, ti sei reso conto che ti ama a prescindere quindi fai verità. Osserva bene le relazioni, con te stesso e con il tuo corpo, con gli altri, con Dio stesso. Dai un nome ai tuoi peccati, cerca di scoprirne la radice. Non sei solo, il Signore ti accompagna. Non avere paura, se ti può aiutare prega con questo versetto del Salmo 33:

“Ho cercato il Signore e mi ha risposto e da ogni paura mi ha liberato”

Non si tratta solo di vedere sei hai commesso qualcosa di male, ma soprattutto dove non hai amato, saranno la stessa coscienza e lo Spirito che hai chiesto in dono a guidarti. Quindi lasciati amare, sperimenta la misericordia. È vero, è triste rendersi conto di non aver corrisposto all’Amore di Dio ma la sconfitta più grande è disperare di questo Amore e credere che noi siamo il nostro peccato. Questa è la più grande vittoria di chi ci vuole eternamente infelici.

Per l’esame di coscienza ci sono molte guide che ti possono aiutare, magari chiedi suggerimenti al tuo don.

La confessione: come abbiamo detto inizia con il ringraziare il Signore per l’amore che hai sperimentato, sii felice di questo. Poi confessa ciò che è contrario a questo amore nella tua vita. Sappi che non sei semplicemente davanti al tuo don, sei di fronte al Signore. Prova a dargli del “tu”… è vero all’inizio è un po’ strano. Non nasconderti nulla e non nascondere nulla. Don Bosco fece un sogno molto importante sulla confessione. Tra le tante cose vide il demonio che impedica ai ragazzi di confessare tutto… (Se vuoi puoi approfondire qui: Sogno dei tre lacci)

  1. Finita la confessione. Che fare? Ringrazia e lasciati abbracciare alla Misericordia e dall’Amore. È l’abbraccio de un Padre che ti ama a prescindere da tutto e che sa quanto sei bello/a

Poi prenditi un piccolo impegno. Qualcosa di realizzabile, nulla di troppo “eroico” Fatto ciò, fissa già in calendario la prossima confessione. Non si tratta solo di una cosa da fare ma un vivere da riconciliati con Dio, con noi stessi e con il mondo… ci ridona energie vitali!

P.s. Sulla vergona. Molto spesso capita di pensare “ma ora che dico al don tutte le cose che ho fatto chissà cosa penserà di me… non mi farà più essere animatore!” Ricorda che anche i don peccano… Papa Francesco recentemente ha detto “Si vede che la nostra Chiesa non è abituata ad avere un vescovo peccatore, facciamo finta a dire: è un santo il mio vescovo…” e ha fatto anche riferimento Pietro, capo della Chiesa e certamente non era uno “stinco di santo” per così dire… E poi, nella confessione ti incontri con il Signore!

P.p.s. “Ma io mi confesso direttamente con il Signore” Beh è piuttosto facile e comodo così… la confessione ti deve un po’ scomodare da alcune cose e farti mettere in movimento…