Dopo Festival (se ancora non ti sei stufato di Sanremo)
Dopo Festival (se ancora non ti sei stufato di Sanremo)

Dopo Festival (se ancora non ti sei stufato di Sanremo)

Sanremo è finito e finalmente possiamo recuperare un po’ di ore di sonno, ma non ti rilassare troppo che tra poco inizia la Quaresima (si.. abbiamo iniziato a scrivere che ancora non era Quaresima, ci abbiamo messo un po’ di tempo 😅)

Comunque, è stata una bella settimana, siamo stati tra amici, abbiamo riso, ci siamo annoiati, abbiamo commentato le canzoni e altre robe, abbiamo fatto meme e abbiamo anche riflettuto su temi importanti. Ed è interessante vedere come il Festival sia diventato più giovane, non solo per i dati auditel (Sanremo 2024: è record di ascolti tra i 15 e i 24 anni) ma anche per un’altra serie di cose. Per esempio;

Si è parlato tanto di sogni (e si sono visti realizzare)

Che bello è stato vedere Alfa e Vecchioni cantare insieme “Sogna, ragazzo, sogna”, vero?! E’ stato bello perché Alfa è del 2000 e Vecchioni del ‘43. Due generazioni completamente diverse ma unite dalla forza dei sogni. E per noi, che condividiamo lo stesso sogno di un uomo che ha vissuto nell’800 e che si mantiene ancora giovane oggi proprio per questa sua capacità di sognare, tutto ciò è davvero emozionante e vitale. Alfa e Vecchioni sono stati un po’ come se tu e Don Bosco foste nello stesso cortile a chiacchierare o a stare semplicemente in mezzo ai ragazzi (prova ad immaginarlo, anche meglio del palco dell’Ariston vero?)

Due 2000 sono arrivati al 1° e al 2° posto (ma ci sono anche altri)

Ma Alfa non è l’unico 2000 del festival, ci sono anche Angelina e Geolier. E poi Sangiovanni (9 gennaio 2003), i Bnkr 44 (tra i 23 e i 22 anni), Clara del ‘99. Tutti potrebbero tranquillamente frequentare un nostro gruppo giovani o aver frequentato un nostro cortile o i nostri gruppi delle medie o delle superiori. E chissà se hanno cantato in qualche Accademia dell’Immacolata o magari proprio grazie all’oratorio hanno conosciuto queste loro qualità e si sono lanciati nel realizzare i propri sogni.

Questo non lo sappiamo, ma sicuramente nei nostri oratori ci sono tanti come loro. Tanti che stanno muovendo i primi passi nella scoperta e nella pratica delle loro passioni. Tanti che una volta terminato il percorso oratoriano hanno iniziato a vivere di quelle passioni che sono nate proprio in oratorio. Forse grazie ad un Animatore, un salesiano o una salesiana, che hanno saputo intercettarle ed alimentarle, incoraggiarle dando opportunità per praticarle e per professionalizzarle. Che magari hanno anche aiutato ad approfondirle e a far scoprire i sogni che ci sono sotto. Proprio per questo, proprio perchè potrebbero essere giovani usciti dai nostri oratori ci sentiamo anche di dire due parole sui fischi a Geolier che come sappiamo ha vinto la serata cover, vittoria che appunto è stata, purtroppo, accolta da molti fischi e dissenso. E poi, anche nel reel postato sul profilo ufficiale di Sanremo i commenti negativi ed offensivi non si sono risparmiati.

Certo, è normale poter essere in disaccordo, avere gusti diversi, preferire altre esibizioni, ecc.. (è stato detto e condiviso da molti). Ciò che forse non è tollerabile e condivisibile è mortificare un artista, anzi, un ragazzo, che comunque è stato premiato dalla somma dei voti; somma dei voti che rivela l’indice di preferenza del pubblico.

Il fatto è che sotto sotto si nasconde il sempre più dilagante atteggiamento di criticare, di ergersi a paladini della critica distruttiva. E questo vale per l’arte come tanti altri temi, dai più semplici ai più complessi. Piuttosto che riflettere e metterci in discussione, ci chiudiamo nelle nostre bolle di informazioni e conoscenza escludendo tutto il resto. Per farci un’idea, è un po’ come quelli che si chiudono in oratorio e non conosco il mondo che c’è fuori..

Giovani per i giovani (ma non solo) 

Nelle serate centrali del Festival abbiamo visto metà degli artisti in gara cimentarsi nella veste di conduttori e presentare sul palco dell’Ariston la restante parte dei concorrenti. Dovevano presentare i loro sfidanti, i loro rivali, e invece quello che è venuto fuori è stato un inaspettato spirito di collaborazione. Un supportarsi reciprocamente, una dimostrazione di stima ed incoraggiamento, uno scambio tra veterani del palcoscenico e “matricole” spaventate, ma anche un riconoscersi avversari si, ma sempre con qualcosa in comune. 

E, nel susseguirsi di coppie insolite, come quella con Sangiovanni che introduce Loredana Bertè, o la Mannoia che presenta Geolier, emerge forse quanto di più bello e forte e potente può esserci nel sano, reciproco e rispettoso scambio generazionale (di cui, come detto sopra, Vecchioni e Alfa  sono stati l’esempio lampante). Giovani che imparano dagli adulti, che ne stimano l’esperienza e vogliono prenderne l’esempio; adulti che siano pronti ad incoraggiare, supportare, tifare per i più giovani, senza giudizio,  ma sapendo che anche da loro, c’è qualcosa da imparare. (e Vecchioni non è nuovo a queste cose 👉 Lo sfogo di Roberto Vecchioni sui giovani: “Sono stufo..!”)

Post Scriptum: nel Festival e nel dopo-Festival c’è anche tanto altro, tanti argomenti nei quali normalmente non entriamo, ma che forse dovrebbero entrare nella riflessione e soprattutto nella preghiera dei nostri oratori e del nostro essere Animatori Salesiani.