Oggi si chiamerebbe Mohamed Garelli… o forse Alessandro?
Oggi si chiamerebbe Mohamed Garelli… o forse Alessandro?

Oggi si chiamerebbe Mohamed Garelli… o forse Alessandro?

8 dicembre 2023, il prete si stava preparando in sacrestia per celebrare la messa, ma, affacciatosi in chiesa… la trovò mezza deserta! C’era il ponte lungo, molti erano andati a sciare o avevano approfittato di un venerdì mattina di vacanza per iniziare i primi regali di Natale… dopo il Covid l’affluenza a messa era calata sempre più!

Il giovane sacerdote un po’ si intristì: aveva preparato una bella predica, dopo la messa ci sarebbe stato l’aperitivo nelle sale dell’oratorio, il mercatino con le stelle di Natale… e invece il deserto! iniziò con i suoi soliti pensieri: “è colpa mia? non riesco ad avvicinare la gente! nemmeno il giorno dell’Immacolata”… l’anziana sacrestana stava per suonare la campana ma il prete la fermò con un cenno: voleva uscire fuori dalla chiesa… si illudeva che i ragazzi si fossero magari attardati a chiacchierare sul sagrato, voleva vedere se in lontananza stesse arrivando qualcuno! L’anziana ascoltando alzò gli occhi e inarcò il sopracciglio, si lamentò del puntuale ritardo di ogni Messa, borbottò qualcosa e girò le spalle, avviandosi verso l’armadio delle casule, lasciato aperto dal sacerdote come sempre. Il prete attraversò allora la chiesa, vestito con i paramenti liturgici e con passo svelto. Le poche catechiste e il gruppetto di  trentenni al coro lo seguivano con lo sguardo, in silenzio.

La chiesetta dava su una strada abbastanza affollata del quartiere, zona di passeggio, vicina a una piazzetta da poco risistemata dal Comune, intitolata ai “morti del 3 ottobre 2013”, piena di fiorai pakistani, fruttivendoli bengalesi, negozi di casalinghi cinesi, …

C’era poco movimento essendo mattino di festa, vide passare solo due motorini con marmitte truccate, tre uomini tristi a passeggio col cane, un gruppo di donne sessantenni in tenuta da jogging nera e fucsia, nessun altro… 

Una macchina si accostò al marciapiede di fronte all’ingresso della chiesa. All’interno una famiglia della parrocchia. Il prete, dall’ultimo gradino della scalinata, sorrise! Si abbassò il finestrino: alla guida c’era la mamma, a fianco il papà molto concentrato su un sito di scommesse online, sul sedile posteriore la bambina di quarta elementare. La mamma corrispose al sorriso sporgendosi dal finestrino “Scusi padre! che fortuna vederla sulla porta della chiesa… no, oggi non veniamo a messa perchè c’è una festa di compleanno di un’amichetta di scuola all’ippodromo, tanto questa non vale come assenza, vero? ma volevo chiederle: siamo a dicembre e ancora non sappiamo le date delle comunioni! quando ce le dite? dobbiamo prenotare la sala, rischiamo di non trovare niente!” 

Il giovane sacerdote continuò a sorridere, inebetito. La madre lo fissava, aspettando una risposta. Il prete alzò lo sguardo, come seguendo una scia lontana, si perse in un mare di pensieri, impossibili da sintetizzare. Il sorriso rimase fisso e tirato, la testa se ne andò… la madre rimase a guardarlo dubbiosa, cercò complicità rivolgendosi al marito, intento a giocarsi l’over su Juve-Napoli. Il prete abbassò lo sguardo, si fece serio, e rivolto alla signora disse: “Le comunioni quest’anno non so quando si faranno… non so proprio se si faranno in realtà!”. La madre sgranò gli occhi, la bambina gioì, il prete scappò. 

Il prete si mise a correre perchè aveva appena notato che in piazzetta c’era un giovane animatore del suo oratorio. Attraversò la strada per chiamarlo e si accorse che il giovane stava parlando con un ragazzo seduto sull’altalena della piazzetta. Intanto il suv con la famiglia di Naomi a bordo sgommò indispettito, dirigendosi furioso verso la festicciola all’ippodromo!

I due ragazzi in piazzetta, vedendo un uomo adulto con un tendaggio bianco e azzurro addosso correre verso di loro, si misero in piedi di scatto. L’animatore, diciassettenne, sorrise guardando il suo don venire verso di lui vestito così… e immaginando il probabile rimprovero che gli sarebbe toccato in sorte! L’altro ragazzo, sui 14 anni, rimase immobile, sguardo fisso, senza espressione, solo i pugni stretti. Il prete si fermò a pochi metri dai due ragazzi.

“Alessandro e a messa?”

“Perchè, oggi si viene a messa pure?”

“Oggi è l’Immacolata! Ovvio che si viene a messa!”

“Ah, e che ne so io… mica è domenica”

“L’Immacolata è festa di precetto!”

“Di cosa? chi è sto precetto che festeggia oggi?”

“è festa obbligatoria! si deve venire a messa per forza”

“Per forza?”

“Sì.. diciamo… per forza!”

“E se non vengo che succede?”

“Niente succede… ma tu saresti un animatore, te l’ho detto migliaia di volte che devi dare l’esempio!”

“A chi? ai bambini che nemmeno vengono? lo sai che io a messa non ci vengo. E poi scusa, st’Immacolata perchè è tanto importante che addirittura ci fanno un pretesto?”

“Un precetto, no pretesto, precetto… l’Immacolata è la festa di Maria, concepita senza peccato”

 

Alessandro guardava il prete come uno svizzero guarda il traffico di Napoli.  

Il prete riprese “si festeggia il fatto che Maria era libera dalla colpa originale, ci ricorda che il peccato non è parte della natura um..”

Maryam bint ‘Imran!” il giovane che era con Alessandro interruppe il prete. Era di carnagione olivastra, una leggera peluria sul viso scavato faceva intuire un baffetto adolescenziale, capelli neri come gli occhi profondissimi, ricci e ben curati. 

Alessandro disse al prete: “lui è Mohammed, è in italia da un anno, è egiziano di Alessandria, è sbarcato a Bari e lo hanno portato qui, viene nella mia stessa scuola, io lo aiuto con italiano e geostoria” Poi, rivolto all’amico: “Che hai detto Mohammed?”

Il giovane africano ripetè “Maryam bint ‘Imran, Maria figlia di Imran. Anche noi diciamo che Maria è la “liberata”, diciamo che Maryam è l’unica persona moharrar, libera!”

Alessandro guardò Mohammed più stupito di quanto avesse guardato prima il prete.

Il sacerdote interruppe l’egiziano dicendo “Sì, ma per noi Maria è proprio senza nessun peccato!”

Mohammed disse: “La terza Sura del Corano dice: “E quando la moglie di Imran partorì Maryam, disse: “Signore! Ecco che io ho partorito una femmina!”. Ma Dio sapeva meglio di lei Chi essa aveva partorito. “La metto sotto la Tua protezione, lei e la sua progenie, contro Satana, il reietto”. E il Signore l’accettò di accettazione buona”. Maryam per noi è nabat, nabatan hasana, fiore purissimo e unico!”. Il ragazzo dopo aver parlato così abbassò la testa, si vergognava ed era al tempo stesso orgoglioso di ciò che aveva detto. 

Il prete rimase interdetto. Alessandro balbettò: “Sai il Corano a memoria?”

Mohammed sorrise: “Sura terza: “O Maria, Dio ti annuncia la buona novella di un Verbo che viene da Lui e il cui nome sarà il Cristo, Gesù, figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell’altro e uno dei più vicini a Dio. Ed egli parlerà agli uomini dalla culla come un adulto”. “O mio Signore, rispose Maria, come avrò mai un figlio se non mi ha toccata alcun uomo?”. Rispose l’angelo: “Eppure Dio crea ciò che Egli vuole”

Alessandro diede uno spintone all’amico, rise e poi disse “Hai capito l’egiziano?! Come ti si scioglie la lingua quando parli della bibbia tua… che bella sta cosa che dice il Corano! Don ma nella bibbia nostra si dicono queste cose… tipo della Madonna?”

Il prete sospirò, affranto. Poi si fece coraggio, non rispose ad Alessandro ma disse a Mohammed: “Mohammed e la tua famiglia?”

“Che vuole sapere?”

“Tuo padre?”

“È morto lavorando su una piattaforma petrolifera”

“Tua madre?”

“È rimasta in Egitto con la mia sorella più piccola”

“Hai altri fratelli?”

“Un altro, che era con me sulla nave, ma è stato respinto perchè aveva 19 anni”

“Dove abiti?”
“In una casa per ragazzi stranieri gestita dal comune in un paese… ma qui faccio la scuola, ogni giorno due ore di pullman, lì è molto triste, siamo isolati, poche persone, per strada ci guardano male, hanno paura”

“Hai degli amici?”

“Amici egiziani, li incontro soprattutto il venerdì in moschea e alla scuola del Corano”

“Italiani?”

“Di italiano Alessandro è il primo. Molti italiani mi prendono in giro perchè non so bene la vostra lingua. Alessandro mi ha aiutato tanto a scuola, mi ha insegnato l’italiano, mi ha presentato altri ragazzi a scuola, mi invita a casa sua. Lui mi ha detto che ti aiuta con i bambini in chiesa, lui dice che è animatore”

“E dimmi Mohammed, se trovassi il modo per farti abitare qui con noi, tu ci verresti?”

Il ragazzo sorrise: “Magari, è molto bello qui… a patto che le vecchiette del quartiere non si arrabbiano”

“Non si arrabbieranno, dirò che sei un amico mio e di Alessandro. Tu sai fare qualcosa?”

“So fischiare benissimo!” Risero tutti e tre… poi aggiunse “però io voglio imparare tanto, voglio lavorare e mandare soldi alla mia mamma e alla mia sorella… io ho solo un problema: se vengo a vivere da voi in parrocchia, posso andare in moschea ogni venerdì? Io voglio ringraziare e lodare Allah perchè è misericordioso con me ed è grande! Voi siete dono di Allah per me, io ho bisogno di pregare Allah per la mia famiglia”.

Il prete rispose “ma certo!” poi si ricordò che c’era lì Alessandro…

“Alessa’… ti rendi conto?”

“Cosa?”

“Che sei bravo!”

“Eh… diciamo! ma so che ora continui con un “ma”…

“Esatto…sei bravo, hai accolto tu Mohammed per primo! ma non capisci quanta forza in più ti può dare la tua fede! Guarda Mohammed… non dico altro!”

Alessandro rispose “Lo so don, ma Marracash dice “Sono il giocattolo rotto con cui gioca il mio doppio”… io mi sento diviso a metà, don. Sono debole. C’è una parte bella e una brutta. Buio e luce. Sento che Dio è lontano, e che io non sono così buono da poter venire a messa. Poi non capisco, mi scoccio!”

Mohammed rispose “Maria, Maryam dimostra che la creatura umana può essere tutta bella! il buio passa, la luce vince. Dopo il dolore del parto di Gesù, nella Sura 19, Maryam trova una sariyyan, una fonte d’acqua pura dove lei beve e si rallegra dopo il dolore Questa è la fede”

Alessandro disse al prete “Beh insomma.. a Messa non ci sono andato, ma la predica l’ho sentita. St’Immacolata non sapevo cosa fosse.. e mo l’ho capito. Mi è venuta quasi voglia di affacciarmi a messa dopodomani dato che è domenica… per vedere un po’ se trovo quest’acqua pure io! (lo dico anche agli amici miei sennò mi scoccio)”

Il sacerdote rispose: “In Mohammed tu hai trovato Gesù, senza accorgertene… Mohammed, ti dà fastidio se mi porto Alessandro in Chiesa per una messa al volo al volo? domani contatto i servizi sociali per vedere se riesco a portarti qui con noi!”. Il giovane egiziano sorrise. Alessandro disse “Ok, don… ma non basterebbe un’Ave Maria?” “Hai ragione… prima andiamo a messa, e poi recitiamo insieme un’Ave Maria! Ora corriamo dentro che la sacrestana oggi mi picchia!”.