QUANTA IMPORTANZA HA L’ARTE NELL’EDUCAZIONE DI UN RAGAZZO?
QUANTA IMPORTANZA HA L’ARTE NELL’EDUCAZIONE DI UN RAGAZZO?

QUANTA IMPORTANZA HA L’ARTE NELL’EDUCAZIONE DI UN RAGAZZO?

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Nella programmazione dei gruppi, delle attività per i ragazzi dei nostri oratori, nell’indecisione sul da farsi, la maggior parte delle volte optiamo per la scelta più logica, magari anche la più facile, intrattenerli  con “discorsoni”.
Ma siamo sicuri che questa sia sempre il modo migliore? Di tutte queste parole, non pensate che almeno la metà siano chiacchiere al vento, considerando la non sempre altissima soglia d’attenzione adolescenziale?

Molti studi dimostrano che all’interno dei programmi educativi, le discipline artistiche appaiono infatti collocate in secondo piano rispetto alle altre ed immancabilmente si da più importanza alla parte del ragazzo legata al raziocinio, che a quella creativa ed emozionale.

Non è sempre la pratica migliore, si potrebbe quindi pensare di integrare attività utili per un sano sviluppo del ragazzo, educandolo inconsciamente  ad affrontare il mondo esterno, fornendo
tutta una serie di abilità che agevolano l’espressione di sé e la comunicazione.
Uno dei mezzi più efficaci sembra essere il teatro, in ogni suo aspetto (scenografia, recitazione, danza e canto), il quale permette di accrescere capacità diverse:

1. Dal punto di vista cognitivo:
•  aiuta a comprendere che i problemi possono avere più di una soluzione e che ogni domanda può avere più di una risposta;
• permette di osservare ed interpretare la realtà. Durante il processo artistico la mente viene coinvolta in un processo di scoperta del “come” e del “perché”;
• consapevolizza del fatto che attraverso mezzi materiali è possibile trasformare le idee in realtà;

2. Se si considera lo sviluppo emotivo, è possibile constatare che l’arte:
• incoraggia la creatività e l’auto-espressione;
• consente di sviluppare le proprie capacità comunicative, poiché il linguaggio presenta numerosi limiti e solo l’arte ci consente di esprimere sentimenti che diversamente non troverebbero sfogo;
• permette di mettersi alla prova in situazioni nuove sperimentando nuove sensazioni;

3.Dal punto di vista dello sviluppo sociale, le arti:
• insegnano a elaborare opinioni sulle relazioni “qualitative” e non solo “quantitative” ( poiché  i programmi educativi classici sono più incentrati sulle “risposte corrette” e sulle “regole”, mentre nell’arte prevalgono le opinioni);
• favoriscono le competenze socio–emozionali (la pratica della condivisione e dell’alternarsi, favorisce l’apprezzamento degli sforzi altrui e, al tempo stesso, la consapevolezza dell’unicità di ciascun individuo, da cui deriva una e sana positiva consapevolezza di se stessi);
• possono diventare un efficace strumento terapeutico per giovani problematici;
• quando presentano una natura multiculturale, favoriscono l’integrazione di chi e di ciò che appare come “diverso”.

In conclusione miei cari animatori, poche chiacchiere! Alle volte il gioco e  l’arte servono più di  tante parole   e magari sono anche più divertenti, non fate  sempre i “BACCHETTONI” siamo stati adolescenti anche noi!

Come dice Don Bosco “la santità consiste nello stare sempre allegri”!

Gessica Borrelli, Foggia.